Caro Amico Pellegrino dell’Anno Santo,
pace a te! Sii il benvenuto in questo santo luogo che conserva la memoria del martirio e della carità, la memoria dei Santi Medici Martiri, Cosma e Damiano.
Ho pensato a lungo per trovare le parole giuste da offrirti come segno di gradita accoglienza e che esprimano la gioia nel vedere che i tuoi passi sono giunti in questa anticamera del Paradiso ed ho sentito nel profondo della mia coscienza la necessità di ripetere le parole che Gesù ha pronunciato nell’Ultima Cena, quando ha istituito l’Eucarestia, quando si è fatto cibo di noi pellegrini in cammino verso l’incontro con il Padre: “Prendete, mangiate: questo è il mio corpo”, “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati” (Mt 26, 26b-28).
“Prendete, mangiate…. Bevetene tutti”. Quanta generosità ci dimostra il Signore! Cosa ci chiede in cambio del dono che ci fa in continuazione? Niente, solo l’accoglienza, solo il tendere la mano, l’aprire la bocca, rendere la coscienza luogo di intimità. Non c’è alcun ticket da pagare, non ci sono tessere da esibire, non c’è richiesta da fare: bisogna solo accogliere… “Prendete, mangiate…. Bevetene tutti”.
Cosa ti offre il Signore in questo luogo di pace? Se stesso, il suo Corpo, il suo Sangue, la sua vita. Gesù vuole essere uno con te, una cosa sola! Quanto lo ha desiderato! Lo ha confidato ai suoi apostoli la sera dell’ultima Cena: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione” (Lc 22, 15). E lo sta desiderando ardentemente anche oggi per te, con te! L’anelito più grande che tu possa sentire rivolto alla tua persona: il Salvatore del mondo desidera ardentemente farsi tuo cibo, unirsi a te, essere una cosa sola con te, farti diventare, insieme con Lui, una cosa sola con il Padre. Che meraviglia, fratello mio; che stupore, sorella mia! “Prendete, mangiate:…. Bevetene tutti”.
Ti invito a fermarti, a non pensare ad altro: sei nel pensiero di Gesù, proprio tu che, magari, ti senti indegno, forse sei nella sofferenza, fisica o morale, proprio tu che potresti vivere una situazione di delusione cocente. Proprio tu, abbandonato da amici e parenti, umiliato dai nemici, proprio tu sei nel cuore del Maestro. E a te dice: “Prendi, mangia…. Bevi”.
Cara Amica, caro Amico, non tralasciare questo invito: accostati al sacramento della Riconciliazione e poi cibati di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo. Vivi questa intima unione che il Signore stesso ti propone come via per ritrovare te stesso, per dare spessore alla tua esistenza, per trovare la pace che nessuno potrà più toglierti.
Ti stai accostando all’Eucarestia? Ora Cristo è in te, sei una cosa sola con lui. Rendigli grazie, lodalo, magnifica la sua grandezza. Non distrarti, vivi l’eternità che è in te. Apri il tuo cuore, mostragli le tue ferite, chiedigli aiuto, manifestagli i tuoi desideri. Ti ascolta, ti ama! Ecco, ti sta ripetendo: “Prendete, mangiate:…. Bevetene tutti”.
Caro Amico Pellegrino di speranza, vivi in pienezza il sublime dono dell’Eucarestia. Ti assicuro il conforto della mia preghiera per te e della benedizione del Signore, che volentieri invoco su di te e sui tuoi cari, e ti prego di estendere il mio saluto e la mia benedizione agli ammalati e agli anziani che sono in casa. Ti chiedo di pregare anche per me.
+ Vincenzo PISANELLO, Vescovo di Oria