Santuario S. Cosimo alla  Macchia

Cappella medievale

Una precedente chiesetta medievale, oggi adibita a cappella, è custodita nel nostro Santuario. Essa sorgeva in un'area caratterizzata da una viabilità antichissima, nota peraltro per il ritrovamento di ceramica micenea. La chiesetta rurale di San Cosimo era a pianta rettangolare e, a giudicare dai pochi elementi superstiti (quattro archi, due per lato, di cui uno sostenuto da una colonna di reimpiego), probabilmente presentava un impianto a tre navate.
Le fonti concordano nel ritenerla una chiesa arcipretale, ma non sappiamo esattamente da quando. Le sue origini sono state ricondotte dalla tradizione locale ai soliti monaci "basiliani" fuggiti dall'impero bizantino durante il periodo iconoclasta, che avrebbero dato vita a un villaggio con annesso un luogo di culto, distrutto dalle incursioni dei Saraceni nei secoli IX e X.
E' possibile che tale tradizione nasconda in realtà una fondazione collocabile nel quadro della politica di cristianizzazione delle campagne perseguita dai Bizantini ai tempi della seconda colonizzazione.

Di provenienza orientale, peraltro, è lo stesso culto dei Santi Medici. La primitiva chiesetta di San Cosimo era il punto di riferimento spirituale dell'omonimo villaggio/casale medievale, attestato archeologicamente nel XIII-XIV secolo. In tal senso vanno interpretati i dati degli scavi condotti nel 1999 nell'area della navata centrale e nella stessa chiesa medievale, che hanno riportato alla luce varie cisterne e una necropoli con 32 tombe a fossa, di cui 7 integre, e diversi oggetti da corredo.
Fra il Trecento e gli inizi del Quattrocento il casale di San Cosimo risulta infeudato a vari signori. Ai primordi del XVII secolo, ormai abbandonato, fu concesso a Nicola Francesco Papatodero, i cui eredi lo possedettero per molti anni, e in seguito passò agli Imperiali.
Rimane il fatto che seppure il villaggio di San Cosimo sia stato poi distrutto a motivo degli attacchi dei Saraceni, le mura di questa chiesetta, rimaste per lo più integre, hanno custodito il culto ai Santi Medici. Questo si è poi prolungato ed ingrandito fino ad oggi a motivo delle tante grazie profuse sui continui e innumerevoli pellegrini.

Una precedente chiesetta medievale, oggi adibita a cappella, è custodita nel nostro Santuario. Essa sorgeva in un'area caratterizzata da una viabilità antichissima, nota peraltro per il ritrovamento di ceramica micenea. La chiesetta rurale di San Cosimo era a pianta rettangolare e, a giudicare dai pochi elementi superstiti (quattro archi, due per lato, di cui uno sostenuto da una colonna di reimpiego), probabilmente presentava un impianto a tre navate.
Le fonti concordano nel ritenerla una chiesa arcipretale, ma non sappiamo esattamente da quando. Le sue origini sono state ricondotte dalla tradizione locale ai soliti monaci "basiliani" fuggiti dall'impero bizantino durante il periodo iconoclasta, che avrebbero dato vita a un villaggio con annesso un luogo di culto, distrutto dalle incursioni dei Saraceni nei secoli IX e X.
E' possibile che tale tradizione nasconda in realtà una fondazione collocabile nel quadro della politica di cristianizzazione delle campagne perseguita dai Bizantini ai tempi della seconda colonizzazione.

Di provenienza orientale, peraltro, è lo stesso culto dei Santi Medici. La primitiva chiesetta di San Cosimo era il punto di riferimento spirituale dell'omonimo villaggio/casale medievale, attestato archeologicamente nel XIII-XIV secolo. In tal senso vanno interpretati i dati degli scavi condotti nel 1999 nell'area della navata centrale e nella stessa chiesa medievale, che hanno riportato alla luce varie cisterne e una necropoli con 32 tombe a fossa, di cui 7 integre, e diversi oggetti da corredo.
Fra il Trecento e gli inizi del Quattrocento il casale di San Cosimo risulta infeudato a vari signori. Ai primordi del XVII secolo, ormai abbandonato, fu concesso a Nicola Francesco Papatodero, i cui eredi lo possedettero per molti anni, e in seguito passò agli Imperiali.
Rimane il fatto che seppure il villaggio di San Cosimo sia stato poi distrutto a motivo degli attacchi dei Saraceni, le mura di questa chiesetta, rimaste per lo più integre, hanno custodito il culto ai Santi Medici. Questo si è poi prolungato ed ingrandito fino ad oggi a motivo delle tante grazie profuse sui continui e innumerevoli pellegrini.

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